Molti di voi, soprattutto miei coetanei si ricorderanno della serie televisiva americana chiamata Twin Peaks, o quantomeno ne hanno sentito parlare; andò in onda per la prima volta nel 1990, anche se fu trasmessa solo per pochi anni è divenuta da subito il simbolo emblematico del soprannaturale.
Per chi non la ricordasse, facciamo qualche piccolo passo indietro: siamo agli inizi degli anni 90, io comincio a cimentarmi con lo Skateboard, Nelson Mandela diventa presidente, Kevin Costner Balla con i lupi e Dale Cooper è un agente dell’FBI che viene trasferito in un piccolo paese fra Stati Uniti e Canada, chiamato appunto Twin Peaks. Il suo compito é quello di indagare sulla morte di una ragazza chiamata Laura Palmer, uccisa in circostanze misteriose, di il corpo verrà ritrovato avvolto in un sacco di plastica nei pressi del lago. L’omicidio sembra apparentemente inspiegabile in quanto la vittima è una delle ragazze più popolari del liceo. Ed è proprio così che ha inizio questa serie televisiva, ricordo le atmosfere angoscianti (compresa la colonna sonora, anche questa entrata nella storia) fin dalla prima puntata questi particolari mi colpirono molto, e per quanto ne so non fui l’unico.
In effetti, questa serie ha determinato un cambio radicale della tv americana riguardo allo stile giallo/thriller/horror con l’introduzione di una componente nuova quella del surrealismo, con essa hanno inizio i telefilm che lasciano situazioni in sospeso creando nello spettatore quell’alone di dubbio, mistero e fascino nell’attesa di ulteriori sviluppi. In realtà se andassimo ad analizzare più da vicino, vedremmo come la figura del detective ad esempio non è rappresentata in maniera razionale ma piuttosto come una sorta di medium che scopre gli assassini tramite i sogni e riesce a risolvere pure i casi brillantemente…
Beh dal punto di vista critico non vi pare che Twin Peaks rifletta attraverso una psicoanalisi collettiva, proprio l’immaginario americano della cittadina tranquilla che nasconde in effetti una realtà a tratti torbida e ambigua? Insomma è evidente come questa serie abbia rotto gli argini della buona coscienza mostrando le situazioni più paradossali nonché brutali della società.Twin Peaks annuncia la crescente follia americana, cioè che l’America non è più il paese razionale che si proclamava una volta, bensì un posto di folli e per l’appunto l’intera nazione rappresentata nella piccola comunità di Twin Peaks.
Ed ora, (direi finalmente) a distanza di tutti questi anni e ne occorreranno quasi altri due, nel 2016 ci sarà il gran ritorno di questa affascinante serie televisiva che ha creato il tormentone “chi ha ucciso Laura Palmer” per poi scoprire che fu il Padre posseduto da Bob…
MA forse è dico Forse, Si vocifera che David Lynch stia pensando ad un finale alternativo… E magari sarà la volta buona in cui scopriremo chi é il vero assassino della giovane Laura Palmer.
In effetti molti nostalgici (me compreso e non contento di quell’epilogo) se lo stanno chiedendo da tempo. Ed ora secondo voi, in questi ventisei anni il detective Cooper sarà riuscito a fare il giusto sogno?