Sesso, punk e formaldeide. La recensione di ROT

ROT è un film horror fantascientifico del 1999 diretto di Marcus Koch (100 Tears, American Guinea Pig: Bloodshock, Fell). Nel ridottissimo cast troviamo solo Billy Scam, Tiffany Stinky e Joel D. Wynkoop. Il film arriva in Italia in home video, grazie alla collana “Tetro Underground”, dedicata alle pellicole (prodotte fino al 1999) che non hanno mai avuto una release ufficiale, quindi tutti film sono ancora inediti. La collana si contraddistingue esteticamente grazie ad uno slipcase vintage (+ Amaray) che richiama quello delle vecchie VHS registrabili; quindi, anche in queste edizioni potrete scrivere il titolo a pennarello come facevate con la vostra cassetta de La Casa registrata da Italia 1.

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Sara, una ragazza punk con tendenze necrofile, contrae un terribile virus conosciuto con il nome di ROT che decompone il corpo e rende le vittime affamate di carne umana. Dopo aver contagiato anche il fidanzato Muzzy, i due contaggeranno anche le persone intorno a loro divulgando il virus nel quartiere, e creando così un’orda di vagabondi in decomposizione affamati di carne. Scopriremo presto che dietro a questo disastro c’è un piano diabolico ideato da un losco e folle figuro e uno strano coinvolgimento dell’FBI.

Punk e necrofilia convogliano a nozze in questo film marcio di Marcus Koch. Il suo formato 4:3 e la qualità infima delle riprese lo fanno sembrare un vero ritrovato bellico. ROT è un film sporco, irriverente, sessualizzato e pieno di sangue e scene splatter. Uno dei trash-movie zombieschi più punk che possiate trovare, con una colonna sonora bella e che spinge il film anche nei momenti più fiacchi, facendolo sembrare a volte un videoclip musicale.

Personaggi folli, non sense come lo scienziato pazzo che parla con il water e la ragazza punk che quando non si accoppia con cadaveri, pratica fellatio a ragazzini minorenni in barba al fidanzato sempre più furioso e isterico. Per quanto rudimentale e povero sia ROT, Marcus Koch, che non è certo un regista privo di idee e inventiva, crea ottime soluzioni per quanto riguarda gli effetti speciali (curati da Koch), rudimentali ma efficaci, e dimostra di avere una mano creativa e sicura nella regia. Insomma, è girato male, ma non del tutto.

Punk per i suoi protagonisti, per l’attitudine e la sporcizia, ma soprattutto per la colonna sonora, costruita con ottime band musicali (Band the Casualties, Blanks 77, Hell on Earth, The Scams) con un “bel tiro” che rendono la pellicola scorrevole e “videoclipposa”. Degna di nota la presenza nel cast di Joel D. Wynkoop (nell’edizione c’è anche l’intervista), attore che gli amanti dei trash-movie avranno conosciuto nel marcissimo Killing Spree.

ROT è un prodotto che consiglio soprattutto a chi già mastica il cinema “brutto”, e sa vedere l‘originalità che si nasconde sotto la “putrida crosta” fatta di brutture e scarsa qualità della pellicola. L’estremo, la soundtrack e l’umorismo demenziale, nonché la sua unicità, lo rendono un film piacevole e da avere in collezione. 

Titolo: ROT
Regia: Marcus Koch
Attori: Billy Scam, Tiffany Stinky, Joel D. Wynkoop
Paese: USA
Anno: 1999
Genere: Horror, trash, estremo
Durata: 80 minuti

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