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Un incontro ravvicinato col Maestro del Cannibal, Ruggero Deodato

Ruggero Deodato
Ruggero Deodato

Ruggero Deodato, presente alla proiezione di The Green Inferno al Cinema Mexico e ha risposto alle nostre domande.

Ruggero Deodato

Ieri sera, siamo stati invitati ai lunedì horror targati Midnight Factory, presso il cinema Mexico di Milano, per la proiezione speciale di The Green Inferno di Eli Roth. Una proiezione impreziosita dalla presenza del leggendario regista Italiano Ruggero Deodato, uno dei padri fondatori del genere cannibal movie.

Il suo film più famoso è sicuramente Cannibal Holocaust del 1980, se non lo conoscete tenete presente che facendo un rapida ricerca su internet, cercando fra le top ten dei film più disturbanti di tutti i tempi, vi accorgerete che questa pietra miliare è sempre presente e rivaleggia anche con film ben più recenti, ma non solo, quando si parla di questa controversa pellicola bisogna tener presente che la sua particolare formula “Found Footage” ha gettato le basi per capolavori horror del calibro di The Blair Witch Project, Rec e Paranormal Activity.

La serata al cinema Mexico si è quindi aperta con la testimonianza di questo grande pioniere del cinema horror, che ha intrattenuto la platea con le motivazioni che lo hanno spinto a promuovere questo film in tutta la penisola Italica. Deodato ci ha raccontato della sua stima nei confronti del regista americano e della sua commozione durante la prima quando alla fine del film, ha visto comparire la dedica “per Ruggero” dopo i titoli di coda.

Infatti The Green Inferno non è solo un “Cannibal Movie”, ma è anche un omaggio e un riconoscimento al lavoro svolto dal regista nostrano. Non sono mancati anche i racconti di aneddoti divertenti, qualche cenno alla rivalità col suo contemporaneo Umberto Lenzi e qualche frecciatina nei confronti di George Romero, accusati entrambi di aver forse citato con troppa disinvoltura il maestro.

Abbiamo chiesto al regista se effettivamente Eli Roth fosse riuscito con The Green Inferno a migliorare alcuni aspetti del genere cannibal movie, ci è stato prontamente risposto che, sia dal punto di vista visivo, che da quello meramente del linguaggio cinematografico, il film era un passo in avanti, sottolineando come l’introduzione anche di momenti “gore” ironici, rendessero la visione più fluida allo spettatore, rispetto al passato.

In chiusura di presentazione ci sono state anche due graditissime sorprese. Un videomessaggio personalizzato per gli spettatori di Milano, da parte di Eli Roth ed in anteprima, il trailer del nuovo film proprio di Ruggero Deodato “Ballad in blood”, una personale rivisitazione dell’omicidio di Meredith Kercher. Da quel poco che abbiamo visto, ci ha piacevolmente sorpreso, ma non voglio spoilerare niente, gli amanti delle atmosfere del cinema horror cult degli anni 70/80 potrebbero avere una piacevole sorpresa, staremo a vedere.

 

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