L’ottimo piccolo thriller del regista di Searching. La recensione di Run
Run è un thriller horror del 2020, diretto da Aneesh Chaganty Searching), scritto dallo stesso regista in collaborazione con Sev Ohanian. Nel ridottissimo cast troviamo Kiera Allen, Sara Sohn, Pat Healy e Sarah Paulson, nota al pubblico di orrorofili per essere la protagonista della famosa serie tv American Horror Story. Il film è recentemente giunto in home video in DVD e Blu-ray con Midnight Factory e lo trovate anche in streaming sul loro canale Prime.
Chloe è una ragazza adolescente in sedia a rotelle e cresciuta dalla madre Diane in completo isolamento. Costretta a prendere svariati medicinali per curare un grosso male, vivrà sotto il controllo totale di Diane fino a quando non inizierà a dubitare della bontà della azioni della madre.
Run è il secondo film di Aneesh Chaganty, regista e sceneggiatore statunitense di origini indiane, che anche nella sua seconda opera decide di scrivere da sè la sceneggiatura, con la collaborazione di Sev Ohanian. Searching, del 2018 (la prima pellicola del regista) è un thriller davvero sorprendente, in gran parte rappresentato attraverso le immagini di diversi dispostitivi come tablet, smartphone e laptop. Poco pubblicizzato, e passato un po’ in sordina, meriterebbe di essere considerato molto di più dal pubblico, perché si avvale di una sceneggiatura estremamente articolata e difficile da trasporre su pellicola senza sbavature, ma che Chaganty dirige egregiamente, creando 102 minuti di puro divertimento.
Run si presenta come il suo opposto, infatti la sceneggiatura è piuttosto semplice e presenta un numero davvero esiguo di eventi. Essendo oltretutto un film dal budget contenuto, hanno scelto di ambientarlo quasi completamente in una casa, e sfruttando questa particolare location, verrà creato un thriller Hitchcockiano, suddiviso in tanti piccoli atti (una cosa non inconsueta nei film ben scritti), che diventano missioni dall’alto livello di tensione, nelle quali la protagonista dovrà mettere insieme i pezzi di un puzzle che lo spettatore già ha risolto con abbondante anticipo.
[inizio spoiler]
La qualità di Run non è così evidente ad un occhio conformato a prodotti che sempre più spesso sono votati al continuo colpo di scena e tendono a servire il solito menù. Tutto quello che credete di aver già capito da soli, in realtà è ampiamente annunciato dal marketing, dal trailer e dal titolo del film. C’è infatti una chiara dichiarazione di intenti da parte del regista, ma anche della produzione, perché il titolo Run suggerisce che la protagonista debba scappare, questo farà supporre che nel luogo in cui vive è in pericolo e che Diane, ottimamente interpretata da Sara Paulson, non è chi dice di essere.
Infatti, Chloe capirà sin dai primi minuti della pellicola che Diane le sta mentendo e l’aspetto interessante non sarà scoprire i ruoli dei personaggi all’interno della storia, ma come riuscirà la giovane prigioniera a fuggire dalla propria madre. Sarà appassionante seguire ogni piccolo passo verso la libertà della protagonista, interpretata strepitosamente dall’esordiente Kiera Allen (che è realmente disabile e in sedia a rotelle) e godersi tanti piccoli momenti di tensione diretti con una grandissima cura.
L’assenza di colpi di scena pirotecnici scontenterà buona parte del pubblico, ma non solo: la presenza della Paulson stuzzicherà la fantasia dei fan sfegatati di American Horror Story, illudendoli che ci sarà chissà quale risvolto soprannaturale o intrigo perverso dietro a questa semplice storia. Un ottimo piccolo thriller che racconta una storia “d’amore materno”, che diventa ossessione, scritta e diretta in maniera superlativa da una delle migliori promesse di Hollywood, per quanto concerne il cinema thriller.
[Fine spoiler]
Titolo: Run
Titolo originale: Run
Regia: Aneesh Chaganty
Attori: Kiera Allen, Sara Sohn, Pat Healy, Sarah Paulson
Paese: Canada, USA
Anno: 2020
Genere: horror, thriller
Durata : 90 minuti