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Sentinel – Recensione

Sentinel - Recensione
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A metà fra The Omen e Polanski, Ecco la recensione di Sentinel, un classico dimenticato che merita di essere riscoperto.

Sentinel – Recensione

The Sentinel è un film uscito nel lontano 1977, in quell’ondata di horror a sfondo demoniaco che dalla metà degli anni settanta fino almeno ai primi della decade successiva ha imperversato nei cinema di tutto il mondo.

Diretto da Michael Winner, nella sua unica escursione nell’horror, (lui regista avvezzo ai thriller e ai polizieschi) il film parla di una giovane donna che decide, per trovare la sua indipendenza personale,  di lasciare l’abitazione in cui convive con il sicuro e integrato compagno per trasferirsi in un grande appartamento molto antico, dove vive anche uno strano prete cieco che passa tutte le sue giornate a scrutare l’orizzonte.

The Sentinel è un film che ha avuto un destino sicuramente strano, un prodotto di altissimo valore che nel tempo è finito nel dimenticatoio malgrado abbia ancora oggi tutte le carte in regola per diventare un classico del filone demoniaco. Rispetto ad altri titoli usciti in quel fruttuoso periodo per il genere (come il capostipite  assoluto, ovvero L’esorcista, ma anche The Omen di Donner) incensati da critica e pubblico, Sentinel, vuoi forse per la sua origine derivativa, non ha riscosso lo stesso successo, ottenendo solamente un buon riscontro al botteghino e nulla più, venendo difatti accantonato di lì a poco. Tuttavia tanti altri prodotti di quegli anni sono stati riscoperti e rivalutati nel tempo, basti pensare agli italianissimi Chi sei? e L’Anticristo, emuli nostrani dei celebri titoli citati in precedenza. Anche in questo caso il film di Winner non ha giovato della stessa, positiva, sorte restando nell’anonimato quasi totale (e infatti da noi non esiste nemmeno in DVD). Ovviamene la pellicola non merita questo insuccesso, visto che ci troviamo dinanzi una perla da riscoprire che ha poco da invidiare ad altri classici del settore.

A balzare subito all’occhio è l’atmosfera minacciosa e inquietante della storia, che già dai primi minuti avvolge lo spettatore in una spirale verso l’incubo al quale non è possibile sottrarsi. Il regista lavora con intelligenza, accompagnando lentamente il pubblico nei meandri di questo mistero ambientato nella moderna Brooklyn, in un condominio antico ma prestigioso. La pellicola trae palesemente spunto dal clima cupo e teso di The Omen e soprattutto dai temi e dalle ossessioni polanskiane, qui presenti sotto varie forme, dalla scelta della location, ai turbamenti della protagonista finendo con gli ambigui e misteriosi vicini della ragazza. Il cinema di Polanski, quello più psicologico e inquietante, è qui presente in molteplici sfaccettature, una scelta vincente che aumenta l’inquietudine e il disagio durante la visione.

Il regista, grazie anche ad una sceneggiatura molto solida, da vita ad un intreccio coinvolgente e spaventoso, utilizza stilemi non originali ma sempre efficaci (la casa, i vicini opprimenti, la figura ambigua del prete, il mistero occulto) per incollare lo spettatore davanti allo schermo, e colpendo duro in alcuni punti davvero ispirati.

Le sequenze di terrore non sono tantissime ma le poche presenti svolgono il loro lavoro in modo egregio: ci sono almeno due-tre scene terrorizzanti ancora oggi, soprattutto nelle fasi in cui la protagonista si aggira per le scale dello stabile per di indagare sugli strani avvenimenti che la notte le disturbano il sonno. Winner sa come giostrare spaventi e paura, e sorprende sapere che questo è il suo unico horror della carriera. Oltre alle fasi più concitate e al delirio finale, è tutta la storia ad essere avvolta da un manto sinistro e malsano (esempio esplicativo l’innocua, in apparenza, sequenza della festa), che piano piano si andrà a svelare in una conclusione forse non inaspettata ma di indubbio effetto.

Tecnicamente Sentinel è un titolo di valore, tutte le componenti tecniche sono curate nel dettaglio e nonostante siano passati 40 anni dall’uscita il film sa difendersi benissimo tuttora. Manca forse una colonna sonora trascinante, elemento trainante dei lavori del periodo, ma in compenso abbiamo un cast d’eccezione che, fra comparse e protagonisti, vanta nomi come Ava Gardner, Eli Wallach, Burgess Meredith, Christopher Walken, Jeff Goldblum, John Carradine e Chris Sarandon.

In conclusione Sentinel è un film che merita a tutti costi di essere riscoperto. Un horror a sfondo demoniaco fatto di personaggi e avvenimenti ambigui dai forti echi polanskiani che tuttavia ha una sua propria dimensione che non si limita ad emulare altri titoli di successo. In un periodo di magra per gli horror di genere, il sempre ricco forziere dei film dimenticati ci viene in soccorso con tesori nascosti come questo.

Titolo: The Sentinel
Titolo Originale: The Sentinel
Regia: Michael Winner
Attori: Ava Gardner, Eli Wallach, Burgess Meredith, Christopher Walken, Jeff Goldblum, John Carradine e Chris Sarandon, Cristina Raines.
Genere: horror
Durata: 92′
Anno: 1977
Paese: USA

RASSEGNA PANORAMICA
Giudizio
Amante dell'arte in tutte le sue forme e aspirante autarchico (in pieno stile Nanni Moretti). La mia principale passione è ovviamente il cinema, in particolare quello horror con cui ho instaurato una sanguinosa e appagante relazione d'amore.
sentinel-recensioneSentinel è un film che merita a tutti costi di essere riscoperto. Un horror a sfondo demoniaco fatto di personaggi e avvenimenti ambigui dai forti echi polanskiani che tuttavia ha una sua propria dimensione che non si limita ad emulare altri titoli di successo. In un periodo di magra per gli horror di genere, il sempre ricco forziere dei film dimenticati ci viene in soccorso con tesori nascosti come questo.

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