Il 3 settembre è uscito nelle sale Sinister 2, diretto da Ciaràn Foy, scritto da Scott Derrickson e C. Robert Cargill, ed è il sequel di Sinister (2012).
Partiamo dalla trama, il film narra le vicende di una madre (Shannyn Sossamon) e dei suoi due figli gemelli di 9 anni; si trovano in una casa isolata nelle campagne dell’Illinois in cui farà tappa lo spirito malvagio di Bughuul il demone babilonese, lo stesso presente nel primo film, quel gentil demone che si ciba delle anime dei bambini.
Ovviamente il confronto tra la prima pellicola e il sequel, appare naturale. Non possiamo negare che la trama sembra essere un po’ più scontata in questo caso, insomma, ripetitiva la questione del solito demone mangia bambini che turba la vita di una famigliola per bene, poi, tecnicamente parlando, è presente un uso eccessivo di found footage che amplifica sì la narrazione per la presenza di immagini crude e reali, ma allo stesso tempo rende il tutto stracarico di riferimenti, dialoghi e ricostruzioni temporali. Appare più interessante il primo Sinister, anche perché, nonostante la lentezza della narrazione iniziale, devo ammettere che la trama secondo cui, uno scrittore di storie vere di cronaca nera (interpretato da Ethan Hawke), trovando in soffitta una scatola di filmini amatoriali, viene a conoscenza di una storia persino più importante di quanto sperasse, funziona. Poi i vari flashback del protagonista con scene di corpi impiccati e appesi ad un albero sono molto d’effetto e conferiscono allo spettatore quel senso di agitazione e sì di tensione… Proprio quella a mio parere, manca nel secondo capitolo. Tuttavia però è da riconoscere che Sinister 2 rispecchia a pieno, con richiami interessanti, tutte le caratteristiche tipiche di una pellicola horror. Quindi, in ogni caso, vi consiglio di guardarlo, magari più preparati, non aspettandovi il meglio dal peggio, e di sicuro, sarà una piacevole serata.