Slasher: il genere, gli archetipi e le strutture, il libro di Marco Greganti che esplora le dinamiche di uno dei più famosi sottogeneri horror.

Slasher Il genere gli archetipi e le strutture libro
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Lo slasher (dall’inglese “to slash”, cioè “squarciare” o “ferire con un’ arma appuntita”) è un sottogenere horror che raggruppa tutti i film che hanno come protagonisti un gruppo di persone (di solito ragazzi) che vengono uccisi uno a uno da un maniaco (di solito mascherato), restando all’interno di un determinato limite geografico (un paese, una cittadina, un edificio).

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Come tutti gli appassionati di horror sapranno, questo filone ha delle regole ben precise e definite che si ritrovano praticamente in ogni pellicola. Tutte le regole base sono state analizzate in film come Scream (1996, di Wes Craven) o Behind the mask – Vita di un serial killer – (2006, Scott Glosserman), che hanno messo a nudo tutti i segreti degli slasher attraverso un perfetto gioco metacinematografico e citazionistico. Qualcuno potrebbe pensare che il ripetersi degli stessi schemi possa portare solo noia e sbadigli. Niente di più sbagliato: ogni fan conosce le regole e pretende che esse vengano rispettate. Preferibilmente innovate, ma sempre rispettate.

Il libro di Greganti si interroga sul perché questi schemi piacciano anche se riproposti tramite mille diverse variazioni, ma soprattutto da dove provengano gli archetipi che li compongono. Partendo appunto dagli archetipi, passando per i miti e le leggende popolari fino al cinema, sarete accompagnati in un viaggio alla scoperta delle radici dello slasher. Che affondano in un tempo ben più remoto di quello che si potrebbe pensare.

Gli elementi tipici del genere vengono analizzati uno per uno.

Si parte dal “viaggio”, situazione di partenza di molti film. Si passa poi ai “personaggi“, spesso un gruppo variegato di ragazzi in piena crisi ormonale (la bionda, l’atleta, lo sfigato/nerd, la vergine/final girl sono i più importanti), che arrivano in un “luogo” dove avverrà la mattanza. A questo punto entra in scena l’ “antagonista“, che per i motivi più diversi uccide i ragazzi nei modi più vari, ma sempre spargendo galloni di sangue e frattaglie. L’unica a sopravvivere è la “final girl”, solitamente bruna e acqua e sapone, che ha come caratteristica fondamentale la verginità. Ricordate che solo i puri sopravvivono, non c’è posto per le bionde troppo permissive.

Una lettura interessante per tutti, quasi fondamentale per chi ama il genere.

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