Il remake accondiscendente con il grande pubblico. La recensione di Speak No Evil
Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti (Speak No Evil) è un film horror del 2024, scritto e diretto da James Watkins, e remake dell’omonimo film del 2022 diretto da Christian Tafdrup. Prodotto da Blumhouse Productions, propone un cast di livello con James McAvoy, Mackenzie Davis, Scoot McNairy, Aisling Franciosi, Alix West Lefler e Dan Hough. Distribuito nelle sale italiane dall’11 settembre da Universal Pictures International Italy.
Racconta la storia di una famiglia americana composta da Ben, Luise e la figlia Agnes, che durante una vacanza in Italia fa amicizia con un’altra famiglia, quest’ultima inglese, composta dall’imponente Paddy, Ciara e il silenzioso piccolo Ant. La famiglia americana viene invitata da Paddy a trascorrere le prossime vacanze insieme in una casa nelle campagne inglesi. Durante il soggiorno inizieranno a emergere forti differenze culturali e sociali, che creeranno disagi e scontri tra le due famiglie. Tuttavia, saranno le menzogne e i misteri che lentamente emergeranno a mettere in allarme la famiglia di Ben.
Come già detto, questo Speak No Evil è un prematuro remake della pellicola danese di Christian Tafdrup. L’opera originale affronta in modo innovativo temi come il potere delle convenzioni sociali e la paura di non essere accettati quando si infrangono queste regole. A spiegare bene gli intenti e la genesi del suo lavoro è lo stesso Tafdrup, nell’interessante intervista realizzata da Andrea Shiva sul suo canale YouTube (qui il link). Tuttavia, il film danese non è stato accolto positivamente da tutto il pubblico, proprio perché l’inettitudine dei protagonisti è poco convenzionale rispetto a ciò a cui il cinema più mainstream ha abituato gli spettatori. Il finale tragico, che ci lascia senza conforto e speranza, genera emozioni troppo negative per gli spettatori che dal cinema si aspettano il solito rifugio emotivo, con Coca Cola e popcorn.
Probabilmente tra quella platea amareggiata c’era anche il regista James Watkins, che ha deciso di fare la sua versione di Speak No Evil, forse proprio perché il finale non lo soddisfaceva. Eppure, il suo splendido Eden Lake — scusate lo spoiler — non finisce bene. Watkins, che non è uno sprovveduto, gestisce bene tutta la prima parte del suo rifacimento, quasi fotocopiando il “gemello danese”, aiutato dall’ottima performance dei quattro attori principali, McAvoy su tutti, fino ad arrivare a un epilogo che ovviamente è diverso dall’opera originale.
La pellicola, ahimè per gli haters dalla tastiera bollente, funziona. È ben diretta e, dal punto di vista tecnico, è ineccepibile. Porta anch’essa i temi del lungometraggio originale, ma si ferma a un certo punto, dando ai suoi protagonisti la possibilità di rimediare alle scelte sbagliate e condizionate fatte in precedenza. Invece di reiterare il concetto di inettitudine e l’assenza di istinto di sopravvivenza fino al compimento della tragedia, il finale viene reso più muscolare, come solo una produzione americana saprebbe e vorrebbe fare, creando uno scontro conclusivo tosto, imprevedibile, che piacerà a chi non accetta di uscire da questa visione senza vedere i protagonisti lottare.
Questo Speak No Evil non è migliore del suo predecessore, perché il film di Tafdrup ha il coraggio di disturbare il suo uditorio, imprimendo in modo incisivo nello spettatore le conseguenze delle scelte pavide dei protagonisti, e diventando così anche simbolo di una nuova corrente cinematografica horror più pato-psicologica, qualcosa che fa storcere il naso ai nostalgici della versione più classica di questo genere, ma che rappresenta perfettamente la “malattia”, il “pensiero” e i “comportamenti” del suo tempo e della sua audience. La nuova versione, invece, più “piaciona”, è abile a esporre comunque i temi cari alla storia originale, ma cerca in qualche modo di accontentare lo spettatore, dandogli la possibilità di uscire dal cinema con la soddisfazione di sapere che c’è sempre una chance di lottare per la propria vita o pace mentale.
Chiunque non abbia visto lo Speak No Evil del 2022 potrà godersi un discreto film horror, ricco comunque dei temi interessanti ereditati dal suo predecessore, e non dovrà affrontare un confronto che inevitabilmente diventa pregiudizievole. Tuttavia, nonostante questa versione sia un prodotto ben confezionato, capace anche di disturbare il pubblico, si sgretola al confronto con la cruda e spietata opera di Tafdrup, che rimane uno dei film dell’orrore più significativi dell’era moderna.
Titolo: Speak No Evil
Titolooriginale: Speak No Evil
Regia: James. Watkins
Attori: James McAvoy, Mackenzie Davis, Scoot McNairy, Aisling Franciosi, Alix West Lefler, Dan Hough.
Paese: USA
Anno: 2024
Genere: Horror, Thriller
Durata: 110 min