Streghe nel folklore e nel cinema: dall’iconografia medievale ai moderni incubi cinematografici di Argento e Rob Zombie
Siamo giunti ad Halloween e quindi per entrare nel cosiddetto folclore di tale ricorrenza è d’obbligo parlarvi delle Streghe, che tra l’altro saranno presenti nella mia prossima pubblicazione “Maleventum” nella quale le cosiddette Janare del Sannio celebreranno un sabba proprio la notte del 31 ottobre.
Dal Medioevo sino ai giorni nostri, queste donne continuano a essere raffigurate accanto ad animali, che nell’immaginario collettivo hanno assunto caratteristiche sempre più diaboliche, quali i gufi, corvi, civette, e soprattutto i gatti; esse sono anche le antagoniste degli eroi nelle fiabe popolari e nella letteratura anche se la loro immagine ha subito un’evoluzione in base al susseguirsi delle epoche e dei costumi, ad esempio nel periodo rinascimentale erano rappresentate come delle donne vecchie e arcigne, molto spesso accanto a un filatoio o nell’atto di intrecciare nodi, bramose di vendetta, in grado di decidere il destino dei malcapitati antagonisti.
Al giorno d’oggi, esse hanno assunto connotazioni molto più moderne, sono donne affascinanti, disinibite, magari siliconate, in grado di schiavizzare gli uomini, ammaliandoli, rendendoli seguaci e in molti casi vittime sacrificali durante i loro riti di stregoneria nera.
Cinema e streghe
Uno dei film su cui vorrei soffermarmi è: “The Blair Witch Project” (1999) film “amatoriale” che a molti non è piaciuto, forse per la scarsa qualità delle riprese o per l’idea di film/documentario, devo ammettere che io stesso all’epoca quando lo vidi nelle sale ci misi un po’ per capirlo, specialmente perché nel bel mezzo della rivelazione della strega mi ritrovai dinanzi ai titoli di coda! Ma bisogna riconoscere a questa pellicola il merito di aver riadattato ai giorni nostri l’immagine temibile della strega sotto forma di spirito, che, pur non mostrandosi mai, lascia nel bosco del Maryland tracce visibili della sua presenza tramite riti vudù. L’esempio più evidente di strega contemporanea si può vedere in “La terza madre” di Dario Argento, in cui la protagonista dei tanti mali è Mater Lacrimarum (la cosiddetta Madre delle Lacrime), molto bella, giovane e con doti potentissime, la quale ucciderà tutte le persone care a Sarah Mandy (interpretata da Asia Argento) per convincerla a recarsi al suo cospetto, determinando anche un susseguirsi di scompigli per tutta Roma. E’ inoltre da sottolineare che il tema della strega è molto comune nei soggetti di Dario Argento; basti ricordare “Inferno” in cui viene riportata la trilogia delle tre madri provenienti direttamente dagli Inferi: Mater Suspiriorum, Mater Lacrimarum e Mater Tenebrarum. Specialmente su questa pellicola non si discute l’atmosfera noir e gotica che il grande Dario seppe dare al tempo.
L’ultimo regista che ha riaperto l’argomento al cinema è stato Rob Zombie con “Le streghe di Salem” , pellicola ispirata al famoso processo di Salem del 1692, riadattato nello stile “metal “di Rob e riportato ai giorni nostri. Ma per quanto mi riguarda, non sono rimasto particolarmente entusiasta di questa pellicola, piuttosto ho avuto l’impressione che molte scene fossero forzate nel tentativo di scandalizzare e provocare lo spettatore!
Ma si sa, ormai è sempre più difficile incutere paura nello spettatore, ma la stessa parola Strega a me inquieta (se non penso al liquore!); infatti queste donne prediligono volare durante le notti di tempesta e possono raggiungere qualsiasi posto, con la consistenza dell’aria riescono a passare tra le fessure delle finestre e sotto le porte, come un velo sono in grado di poggiarsi sul vostro petto per levarvi il fiato, facendovi vivere un’angosciante sogno lucido durante il quale, nonostante i vostri sforzi, non riuscirete né a chiedere aiuto, né a liberarvi.
Ovvio, questa è solo una leggenda, ma se state leggendo quest’articolo magari ci credete, e come ogni cosa “Se ci credi si avvera”!