In The Boy vedremo Lauren Cohan nei panni di una baby-sitter, alle prese con un “bambino” molto particolare.
«Camminano. Parlano. Uccidono.», recitava nel 1987 Dolls, di Stuart Gordon. Avvinghiate con una delle paure umane più ancestrali, ossia quella relativa all’inanimato, la presenza di bambole e pupazzi nella cinematografia dell’orrore ha radici profonde e sicuramente lontane nel tempo. Nonostante le prime pellicole sui generis si facciano addirittura risalire al periodo bellico della Seconda guerra mondiale, questo fruttuoso filone avrà la sua benedizione solo durante gli anni Ottanta, quando farà comparsa sul grande schermo una bambola assassina di nome Chucky. Partorita (si fa per dire) dalla mente di Tom Holland nel 1988, da quel successo internazionale nacquero successivamente ben cinque sequel che diedero vita ad una vera e propria saga, la quale si trasformò presto (ahimè) in una spirale sconclusionata e priva di qualsiasi valore qualitativo. Il Brahams (la bambola) di The Boy (2016), diretto da William Brent Bell, per il suo aspetto cereo e inespressivo potrebbe benissimo essere invece il fratellastro di Annabelle (2014), un altro fantoccio che in tempi più recenti è stato protagonista dello spin-off del primo Conjuring (2013) di James Wan.
Brahams è vestito di tutto punto come un aristocratico e vive in una maison inglese – nonostante il film sia stato girato a Victoria, Canada, nel castello di Craigdarroch – assieme ai coniugi Heelshire (Jim Norton e Diana Hardcastle) che lo trattano come un vero e proprio figlio rivolgendogli tutte le più amorevoli attenzioni. I due devono partire e, nei giorni della loro assenza, affidano il bamboccio a Greta (la Maggie di The Walking Dead, per intenderci), la quale dovrà fargli compagnia rispettando solo alcune regole di buona condotta.
Nonostante il film ripercorra tutti gli stilemi del genere, triti e ritriti, ad iniziare dal burrascoso passato da cui la bella protagonista intende scappare fino al flirt con il proprietario dell’emporio di paese (Rupert Evans), il regista statunitense riesce con qualche mossa estetica vincente a ricreare un ambiente gotico e per certi versi artefatto, baracca entro la quale il burattinaio muove i fili dello spettacolo. Lauren Cohan si denuda (purtroppo solo in senso figurato) degli abiti stretti della Maggie, e, fin dall’inizio, reagisce alla situazione nella quale si trova comportandosi come chiunque altro probabilmente avrebbe fatto. Nonostante la sceneggiatura, affidata a Stacey Menear, decalchi territori di cui tutto è già probabilmente stato detto, il ritmo della pellicola rimane sempre piuttosto elevato, soprattutto nelle sequenze in cui Greta esplora la villa vittoriana degli Heelshire o quando si confronta con il comportamento bizzarro degli anziani sposini. Spostando intelligentemente il baricentro del film verso scenari più concreti e meno paranormali, nel finale il film si trasforma in qualcosa d’altro, passando dalla struttura classica degli haunted-house movie – di cui il mercato cinematografico è già ampiamente saturo – ad un qualcosa di più tangibile e corporeo, sulla falsariga di Orphan (2009) ed altri.
Il lavoro di William Brent Bell, non di certo alle prime armi con il cinema horror, corre dunque sempre sul filo che separa tensione ed ironia non voluta, spavento e risata, senza sbagliare il colpo ma senza sorprendere più del dovuto. The Boy uscirà in Italia a breve, il 12 maggio dell’anno corrente, e sarà distribuito dalla Eagle Pictures. Il budget di produzione non è stato irrisorio, anzi, è costato la “modica” cifra di 10 milioni di dollari, ma visto le premesse ed il bel trailer dal quale è accompagnato (visualizzazioni record su YouTube) si prevedono buoni numeri al botteghino. Staremo a vedere, amici.
Titolo: The Boy
Titolo originale: The Boy
Regia: William Brent Bell
Attori: Lauren Cohan, Rupert Evans, James Russell, Jim Norton, Diana Hardcastle, Ben Robson
Genere: Thriller, Horror
Durata: 98 minuti
Paese: Stati Uniti
Anno: 2016