Home Recensioni The Conjuring 3 – Per ordine del Diavolo – Recensione

The Conjuring 3 – Per ordine del Diavolo – Recensione

The Conjuring 3 - Per ordine del diavolo - Recensione
The Conjuring 3 - Per ordine del diavolo - Recensione

L’ultima (speriamo) avventura dei coniugi Warren. La recensione di The Conjuring 3 – Per ordine del Diavolo

The Conjuring – Per ordine del diavolo (The Conjuring: The Devil Made Me Do It), che chiamerò più comodamente The Conjuring 3, è una pellicola del 2021 diretta da Michael Chaves, regista del non troppo riuscito La Llorona. Il film, che si basa sul processo di Arne Johnson del 1981, è il tanto atteso sequel di The Conjuring – Il caso Enfield del 2016 diretto da James Wan, creatore di questo fortunatissimo franchise.

Ed e Lorraine Warren sono di fronte all’ennesimo caso di possessione: questa volta è un ragazzino di nome David ad avere un demonio dentro di sè. Aiutati da un prete, i coniugi più “temuti” da Satana riescono a scacciare il demonio. Qualche giorno dopo, Arne Johnson, che era presente al rituale, commetterà un omicidio e si proclamerà innocente e posseduto dal demonio nel momento in cui sono avvenuti i fatti. Lorraine e Ed inizieranno quindi una lunga investigazione per sostenere la tesi a difesa del ragazzo, che li porterà a scoprire chi o cosa si cela dietro a queste manifestazioni luciferine.

The Conjuring 3 non è il tanto atteso ritorno di James Wan dietro alla macchina da presa in quello che è il franchise da lui stesso creato, ma è il ritorno degli ormai celeberrimi coniugi Warren, la coppia di investigatori del paranormale tanto ripulita quanto romanzata, resa celebre dalla coppia di attori Vera Farmiga-Patrick Wilson. Quello che mancava ai fan del franchise, anche quelli di bocca buona che si sono fatti andare bene bambole, suore e madri infanticide per tutto questo tempo, sono proprio gli elementi presenti nei primi due capitoli: i Warren e la sfortunata famiglia di turno che ha il Diavolo come ospite indesiderato tra le mura di casa.

Da questo punto di vista, le aspettative non vengono deluse, e infatti oltre all’approfondimento sul caso Johnson, verrà molto esplorato l’immaginario legato alla storia d’amore tra i due protagonisti, e nel farlo Chaves mostrerà di essere particolarmente votato al fan service, a discapito di qualsivoglia approfondimento sul folklore o il mondo dell’occultismo. Una pratica quella del fan service non necessariamente negativa, ma che se abusata mette in luce l’assenza di audacia da parte del regista e l’assenza di volontà nel creare qualcosa di personale. Lo stesso discorso si può fare per le citazioni, che se inizialmente si presentano innocue, perché “leggere”, come quella dell’Esorcista o quella di Shock di Mario Bava, alla conta finale risultano troppe e troppo lunghe, come quella di Shining, dove vediamo Ed Warren con gli abiti e l’atteggiamento furente di Jack Torrance in una scena davvero troppo prolissa.

Nonostante sia inopportuno spacciare per “storia vera” un fatto di cronaca che di vero ha solo un tragico e insensato omicidio, una ridicola strategia giudiziaria che tira in ballo il Diavolo e uno sconto di pena che si è esaurito con soli 5 anni di prigione, la sceneggiatura si rivela sufficientemente funzionale al franchise, riuscendo come si suol dire a “cavare il sangue dalle rape”, ma a patto che ci si tappi il naso di fronte a qualche fantasiosa spiegazione, atta ad evitare che il plot si areni senza possibilità di proseguire.

La vera sorpresa è che Micheal Chaves è al di sopra della aspettative: già, perché vista la pessima prova mostrata con La Llorona, ci saremmo aspettati una caduta più eclatante e rumorosa, invece dirige dignitosamente questo terzo capitolo di The Conjuring, senza mostrare “pasticci” troppo grossi. Detto ciò, la pellicola non è esente di baracconate eccessive, come l’esorcismo iniziale, che sembra una battaglia uscita da un film Marvel, jumpscare buttati qua e la in modo insensato e del tutto inefficaci. Insomma, non è privo di forzature, come inquadrature non sense e situazioni surreali che vi faranno ridere sotto i baffi. L’elenco di problematiche quindi è sempre lungo e tipico in questo tipo di pellicola, ma questa volta posso dire che l’opera di Chaves ha degli elementi piacevoli che addolciscono la pillola. Le citazioni, per quanto sembrino manipolatorie, sortiranno l’effetto desiderato, e la storia non geniale ma molto di genere sembra sensata, quantomeno dà una spiegazione ai fatti.

The Conjuring – Per ordine del Diavolo delude chi si aspettava qualcosa alla James Wan come i primi due capitoli, delude chi come me, era pronto a farsi grasse risate e invece si ritrova un film scialbo, ma non abbastanza brutto da fare il giro e diventare “bello trash”. Non delude il Conjuriano duro e puro, quello che va a dormire con la sua riproduzione di Annabelle tra le braccia, pensa che The Nun sia il film più spaventoso mai realizzato ed è pronto a giurare di avere un cugino medium. Ecco, a lui è piaciuto e direbbe: “Non come i primi due, però: i Warren sono tornarti!11!!!” .

Titolo: The Conjuring – Per ordine del Diavolo
Titolo originaleThe Conjuring: The Devil Made Me Do It
Regia: Michael Chaves
Attori: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Ruairi O’Connor, Sarah Catherine Hook, John Noble
Paese: USA
Anno: 2021
Genere: horror
Durata : 112 minuti

Nessun commento

Exit mobile version