La follia ha trovato la sua nuova frontiera nella sinistra dimensione del Deep Web. Prossimamente in arrivo l’incubo di “The Darkest Nothing: Paraphrenia“.

Esiste una dimensione, non lontana dalla nostra, in cui è possibile comprare ogni tipo di droga o arma, falsificare documenti, assistere ai più agghiccianti snuff movie… Questa è la dimensione del Deep Web, l’internet sommerso. Infatti, sotto al primo strato del mondo digitale più “innocuo” fatto di Twitter, Facebook e Youtube, si nasconde il Deep Web, quella parte del World Wide Web non indicizzata dai comuni motori di ricerca. Raggiungibile solamente attraverso reti di anonimizzazione, il Deep Web costituisce il 95% dell’internet ed è composto da milioni di siti “nascosti”, in cui si praticano le più svariate attività, da quelle più illegali sopra dette ad altre più “normali”.

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In questo universo segreto, il regista greco Filip Chalatsis, in arte Filip Halo (Red Like Blood, Vagina, Brutal), ha ambientato la sua ultima e più conturbante opera, The Darkest Nothing: Paraphrenia. Un film che, già dal trailer, si prospetta un cyber-thriller psicologico ad alto contenuto horror.

Protagonista delle vicende è Neuron (interpretato dallo stesso Halo), geniale psicopatico deciso a condurre un esperimento psicologico illegale in diretta streaming. Una novità quella di uno snuff movie “live” per il mondo del Deep Web, in quanto impossibile a causa del reindirizzamento delle informazioni che garantiscono l’anonimato dei siti. Prima vittima di tale esperimento sarà Judy (Vanessa Barre), una giovane donna affetta dalla sindrome di Fregoli, malattia psichiatrica in cui il soggetto crede d’essere perseguitato da qualcuno che modifica il proprio aspetto per non essere riconosciuto, creando così un delirio persecutorio.

Non è certo un caso che Neuron abbia scelto Judy come vittima, in quanto la morbosa attrazione della ragazza verso la violenza e i film horror hanno danneggiato la sua psiche. Le torture dell’uomo porteranno, quindi, Judy ad accenture la parafrenia, uno stato allucinatorio in cui realtà e finzione si confondono totalmente. Al fine di esplorare i confini del cervello e della carne Neuron, novello Jigsaw, porterà al limite la mente della giovane, mentre la sua troupe la sevizierà fisicamente in una Red Room. Questa altro non è che un luogo leggendario del Deep Web in cui le vittime sono torturate e/o violentate in diretta streaming davanti a spettatori che, a pagamento, possono selezionare il tipo di abuso a cui sottoporre la vittima, finanche a farla uccidere.

…E poi dicono che siamo noi horror-nerd quelli disturbati.

Dal trailer e dalla prima clip rilasciata, il lavoro di Halo pare molto curato, persino nell’aspetto musicale. Infatti, la colonna sonora del lungometraggio è composta da svariate band internazionali, tra cui la band metal torinese dei MISTEYE con il loro pezzo Creeping Time.

The Darkest Nothing: Paraphrenia, al cui franchise appartiene anche la pellicola The Darkest Nothing: Ideophrenia, si prospetta un film crudo, non fatto per i deboli di cuore. Spettatore avvisato…

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