Il Diavolo ti sussurra all’orecchio a suon di heavy-metal. La recensione di The Devil’s Candy.
The Devil’s Candy è un film del 2015 diretto da Sean Byrne. A una prima impressione potrebbe sembrare il classico horror con protagonista una casa infestata che finirà per distruggere la famiglia che ci vive, ma è molto più di questo. Jesse (Ethan Embry), la moglie Astrid (Shiri Appleby) e la loro figlioletta Zooey (Kiara Glasco) si trasferiscono in una nuova casa, apparentemente l’abitazione che avevano sempre sognato. L’agente immobiliare, tuttavia, avverte la famiglia che in quella casa sono avvenuti due decessi: una donna è accidentalmente caduta dalle scale e il marito che si è suicidato per il dolore. Nonostante le raccomandazioni, Jesse insiste per comprare la casa. Infatti Jesse è un pittore e finalmente potrebbe avere uno studio molto grande a sua disposizione dove lavorare, situato in una sorta di enorme magazzino/garage.
Jesse e sua figlia hanno un rapporto molto forte, basato anche sulla comune passione per la musica heavy-metal. Questo rapporto presto sarà incrinato dall’intervento di un uomo, Ray (Pruitt Taylor Vince), il figlio dei precedenti proprietari di casa, che sembra avere un’insana ossessione per Zooey. Cos’altro accadrà quando voci demoniache cominceranno a sussurrare nelle orecchie di Jesse, ispirandogli opere d’arte raccapriccianti? The Devil’s Candy è un film altamente suggestivo: dal potente e graffiante sound metal che pervade l’intera colonna sonora, con prelievi dai Ghost, dagli Slayer, dai Metallica, dai Machine Head e dai Sun 0))), passando per la fotografia davvero d’impatto, fino alla recitazione composta ma efficace dei protagonisti.
The Devil’s Candy tratta due temi principali: la famiglia e il sacrificio, tra loro collegati. La famiglia di Jesse è perfetta, i suoi componenti sono uniti e in sintonia: questo quadro perfetto comincia a rompersi quando Jesse vede nell’ispirazione demoniaca un mezzo per vendere meglio le sue opere d’arte. Qui si allaccia il sacrificio: quanto sarà disposto a sacrificare Jesse per fare carriera e quanto per proteggere la sua famiglia? Il nostro protagonista metallaro verrà sopraffatto dalle tenebre che lo tentano o riuscirà a uscirne integro?
Un altro personaggio degno di nota è Ray, che sembra agire per conto del diavolo come se fosse costretto a farlo. Con la voce demoniaca che continuamente gli ronza nelle orecchie non riesce a essere sempre lucido, e quando ce la fa, sembra quasi dispiaciuto per gli orrori che il suo signore gli comanda di commettere. Ray ha infatti il compito di fornire “caramelle” al diavolo..ma di cosa si tratta in realtà? È un personaggio controverso ma molto interessante per la sua devozione cieca e apparentemente senza un ritorno.
The Devil’s Candy attinge a diversi capolavori del genere: il clichè della famiglia in cui il padre viene puntato dalle forze demoniache richiama personaggi iconici quali Jack Torrance di Shining (1980) e George Lutz di Amityville Horror (1979). Il tema del sacrificio, quindi la scelta fra carriera e famiglia, si ritrova anche in Guy Woodhouse, marito di Rosemary nell’omonimo Rosemary’s Baby (1968) di Polanski. Tutti i casi citati però si diversificano drasticamente da The Devil’s Candy, in cui c’è un twist significativo.
In The Devil’s Candy la violenza non è mai mostrata esplicitamente ma solo suggerita, un aspetto molto interessante, ma che non toglie assolutamente nulla all’inquietudine e al senso di ansia che il film trasmette allo spettatore. La scelta di non fare del sangue il protagonista del film è molto azzeccata e permette di non distogliere l’attenzione dal resto.
Presente in modo massiccio anche il tema della musica heavy-metal, che infatti pervade l’intero film. Qui la musica ha due accezioni: una positiva, dato che rappresenta la forte unione fra padre e figlia, e una negativa, in cui viene usata per evocare forze demoniache, e qui abbiamo il classico clichè del legame fra metal e satanismo. Un altro lato interessante è quello artistico: infatti Jesse dipinge sotto l’influenza del diavolo, e la sua opera finale appare come una sorta di giudizio universale, ma al contrario. Il giudice infatti è Satana e i bambini sono condannati all’Inferno. L’estetica di quel quadro fa molto pensare a Munch, in particolare al celebre L’urlo (1893).
The Devil’s Candy è come un quadro perfetto e bilanciato, in cui si fondono in modo omogeneo musica, arte, orrore e tensione. A guardarlo da lontano, ogni elemento sembra essere perfettamente a posto nella sua composizione e, avvicinandosi, si potranno notare i piccoli particolari che fanno di questo film un gioiellino da non perdere. Consigliato.
Titolo: The Devil’s Candy
Titolo originale: The Devil’s Candy
Regia: Sean Byrne
Attori: Ethan Embry, Shiri Appleby, Kiara Glasco, Pruitt Taylor Vince
Genere: Horror
Durata: 1 h 30 m
Anno: 2015
Paese: USA