Una ragazza deve fare i conti con un terrificante dramma. La recensione di The Eyes of My Mother.
The Eyes of My Mother è il film d’esordio di Nicolas Pesce presentato al Sundance Film Festival del 2016. È diviso in 3 capitoli, “La madre”, “Il padre”, “La famiglia” e racconta la storia della protagonista Francisca dalla sua infanzia fino alla giovinezza.
Durante la prima parte Francisca è costretta ad assistere all’omicidio della madre, ma ottiene la sua vendetta torturandone il carnefice. Nella parte centrale del film invece scopriamo che il padre della ragazza, che ha ormai circa 20 anni, è morto, ma lei continua a tenerlo in casa. Inoltre ha incatenato nel fienile l’omicida della madre, tentando anche di utilizzarlo per concepire un figlio (da qui la duplice valenza del titolo del capitolo, “Il padre”). In “La famiglia” Francisca riesce a sfogare il suo istinto materno rapendo un bambino e successivamente sua madre, condannandola alla stessa sorte toccata al suo primo ostaggio.
La trama è effettivamente molto asciutta e lineare, però la cosa più importante del film non è l’intreccio ma l’insieme delle immagini che lo compongono. “The Eyes of My Mother” è girato in bianco e nero, strizzando un occhio ai film horror degli anni ’50 e ’60: la fotografia credo che sia in assoluto la cosa più curata del film, denso di inquadrature forti come quella di Francisca che culla e lava il cadavere del padre nella vasca da bagno. La carica di questa visione è notevole, così come le immagini degli ostaggi incatenati nel fienile e privati di occhi e corde vocali. Bisogna però tener presente che il regista gioca più che altro sul non-visto, perciò le immagini più forti sono lasciate fuori campo e all’immaginazione dello spettatore.
Questo fatto però, data la semplicità dell’intreccio, trovo che appesantisca un po’ il film, che appare quasi frenato nei momenti che dovrebbero essere più impressionanti, risultando quasi noioso nonostante l’esigua durata.
Per quanto riguarda gli attori direi che Kika Magalhaes appaia asciutta quanto la trama, abbastanza fredda e inespressiva come solo un killer può essere…ma forse anche troppo. Degna di nota è l’interpretazione degli ostaggi, davvero inquietanti mentre strisciano nel buio emettendo suoni disarticolati.
In generale, considerando anche che si tratta di una pellicola d’esordio, “The eyes of my mother” è un film abbastanza coraggioso e tecnicamente ben fatto, che però a mio parere non riesce ad essere così disturbante come vorrebbe o come tanti affermano.
Titolo: The Eyes of My Mother
Titolo originale: The Eyes of My Mother
Regia: Nicolas Pesce
Attori: Kika Magalhaes, Olivia Bond, Diana Agostini, Paul Nazak
Genere: Horror/Drammatico
Durata: 77 minuti
Anno: 2016
Paese: USA