Anche la nebbia può uccidere. La recensione di The Fog, classico minore del grande John Carpenter.
The Fog segna il ritorno del maestro Carpenter dietro la macchina da presa dopo lo strepitoso successo di Halloween al botteghino. Per questo motivo, sin dalle prime fasi ci furono grandi pressioni e aspettative intorno alla pellicola. Il fatto che si trattasse di una produzione low budget non spaventò comunque il regista, la cui creatività è sempre stata alimentata e mai limitata dalle ristrettezze economiche. Co-scritto con Debra Hill, questo classico è di recente entrato a far parte della collana “Il Collezionista” della Eagle Pictures, che ci ripropone alcuni cult assoluti rimasterizzati in alta definizione.
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Racconto di paura di stampo tradizionale, il film prende le mosse dalla tipica ghost story narrata intorno al fuoco e si inserisce nella nutrita schiera di testi sulle navi fantasma. Ambientato nella fittizia cittadina costiera di Antonio Bay, il film si svolge nel centenario della sua fondazione. Un secolo prima l’Elizabeth Dane, un veliero capitanato dal ricco Blake, si era schiantato sugli scogli della baia. Non era stato però un incidente: poiché l’equipaggio, colpito dalla lebbra, aveva intenzione di stanziarsi a un solo miglio di distanza dalla nascente Antonio Bay, i sei fondatori decisero di attirarli verso il disastro accendendo un fuoco per fuorviarli nella nebbia e rubare l’oro a bordo. La futura prosperità del luogo si fondò pertanto sulla più orribile delle azioni umane: l’omicidio. La cospirazione macchierà per sempre la cittadina, e lo spirito di vendetta di Blake e compagni diventerà una vera e propria maledizione maledizione: sei devono morire!
Le ispirazioni principali della pellicola vennero da The Crawling Eye, film del 1958, e da una visita del regista a Stonehenge. Trapela anche il suo amore per i fumetti editi dalla storica EC comics. Una volta terminate le riprese infatti, profondamente insoddisfatto del risultato iniziale, Carpenter decise di girare ulteriori scene per poi montarle in modo completamente diverso. Filmato agli albori dell’ascesa di Ronald Reagan, il lungometraggio si colora velatamente di tinte politiche (motivo ricorrente anche in Romero e Hooper): il sovrannaturale interviene per ristabilire l’ordine perduto.
The Fog si basa principalmente su due elementi: l’azione e l’atmosfera. Quest’ultima è un elemento cardine, rinforzato dall’affascinante location, che trasmette una profonda desolazione. Luoghi molto simili a quelli scelti dal maestro Hitchcock nel film Gli uccelli del 1963. Merita una menzione il bellissimo shot sulla discesa della protagonista lungo le interminabili scalette del faro, che infonde un forte senso di vertigini. Gioca un ruolo cruciale anche la colonna sonora, fra le più riuscite di Carpenter.
Un discorso a parte va fatto per la nebbia che cela Blake e i navigatori assassinati: non viene infatti inserita solamente per alimentare l’atmosfera di incertezza e terrore, ma rappresenta un vero e proprio personaggio. È l’antagonista principale, al punto di dare il titolo all’opera. La nebbia genera inquietudine, così come la cittadina di Antonio Bay, costruita su un segreto sanguinario. La foschia, è stata girata sempre dal vivo e non aggiunta in post-produzione, per evitare di ottenere risultati poco verosimili, sembra muoversi secondo volontà propria grazie all’effetto reverse.
Per i più maniaci, chiudiamo con qualche piccola curiosità: il montaggio del film è a cura di Tommy Lee Wallace (regista, fra l’altro, della miniserie originale di “It” del 1990 e di “Halloween III“), con cui Carpenter ha collaborato innumerevoli volte nel campo della cinematografia, ma anche in quello musicale. Infatti, i due erano membri de The Coupe De Villes, che radio KAB (luogo in cui lavora la protagonista) nomina proprio in The Fog. Inoltre, il personaggio interpretato da Tom Atkins si chiama Nick Castle, come l’attore che si celava dietro la maschera di Michael Myers.Per chiudere, John Carpenter e Adrienne Barbeau (protagonista del film), all’epoca sposati, avevano deciso di dormire in stanze separate per ragioni di “professionalità”, questa sistemazione in realtà non è durata molto e la passione dei due innamorati ha avuto la meglio.
The Fog è un cult horror di grande intrattenimento, impreziosito da un ottimo cast (oltre ai già citati Atkins e Barbeau, ritroviamo anche Jamie Lee Curtis). Gli incassi furono un successo, anche se lontani da quelli del fortunatissimo predecessore. Non possiamo che esprimere un giudizio estremamente positivo per una pellicola che, seppur non sempre citata tra le pietre miliari di Carpenter, rimane un incredibile cult.
Titolo: Fog
Titolo originale: The Fog
Regia: John Carpenter
Attori: Adrienne Barbeau, Jamie Lee Curtis, Tom Atkins
Genere: Horror
Durata: 90 minuti
Anno: 1980
Paese: USA