Sette giorni. La recensione di The Ring
The Ring è un film horror del 2002, diretto da Gore Verbinski (The Mexican, The Weather Man) con Naomi Watts, Martin Henderson, David Dorfman, Brian Cox e Jane Alexander. Adattamento del romanzo Ring di Kōji Suzuki, e remake del film giapponese Ringu diretto da Hideo Nakata del 1998, la pellicola ha avuto un enorme successo diventando una delle più iconiche nel suo genere ed ha avuto due sequel: The Ring 2 nel 2005 e The Ring nel 2017.
Recentemente ho avuto modo di riguardarla perché Plaion ha pubblicato una nuova edizione limitata in blu-ray versione steelbook per celebrare il 20°anniversario dall’uscita: un’edizione davvero gustosa, sia per il formato steelbook con stampate sopra le immagini “pixellose” tratte dalla videocassetta con Samara che esce dal pozzo, che per lo slipcase in cartone che la fa sembrare un vero VHS. Scelte stilistiche azzeccate della casa di distribuzione tedesca, che strizzano l’occhio ai collezionisti più nostalgici.
La morte misteriosa di alcuni adolescenti porta la giornalista Rachel Keller (Naomi Watts) ad indagare su quella che sembra essere una leggenda metropolitana: una videocassetta con registrate immagini inquietanti condanna a morte chi la guarda. Infatti, pare che dopo la visione la vittima riceverà una telefonata nella quale una voce dirà “sette giorni”. Rachel, che sfortunatamente ha toccato con mano la maledizione, avrà quindi solo una settimana per scoprire il mistero e trovare una soluzione per salvarsi.
Erano proprio 20 anni che non vedevo The Ring. Nonostante ciò, la pellicola è diventata così iconica nel frattempo, che non si è mai smesso di parlarne e alcune delle sue immagini sono rimaste impresse nell’immaginario collettivo. Infatti come tutti i film di successo, è stato oggetto anche di parodie e citazioni un po’ ovunque. Ad affascinare il pubblico, troviamo sicuramente alcuni elementi chiave come la “leggenda metropolitana”, il personaggio di Samara, e il merito d’aver contribuito notevolmente a far scoprire al mondo (quindi sono solo agli appassionati) la saga Ringu e il cinema J-Horror.
The Ring, che non è di certo un capolavoro, è impreziosito però dalla regia di Verbinski: pulita, precisa e molto sofisticata. Sono molte, infatti, le immagini belle esteticamente e le trovate memorabili, come ad esempio Samara che esce dal televisore. Effetto speciale che all’epoca impressionò tutti e che funziona perfettamente anche oggi. La fotografia è splendida e averla virata in verde in post-produzione ha donato al film un tono onirico e mortifero che fa sembrare la storia ambientata in un mondo sospeso e irreale. Il direttore della fotografia è Bojan Bazelli che con Verbinski ha lavorato in seguito anche ne La cura del benessere, altra pellicola con una fotografia eccezionale e unico (purtroppo) altro film horror diretto da questo regista.
La trama, non particolarmente brillante, racconta come da cliché di un male subito che non troverà pace finché non verranno pareggiati i conti. Il mistero però, verrà svelato sapientemente con i tempi giusti in quello che è fondamentalmente un horror investigativo. Naomi Watts conduce lo spettatore nei segreti della storia e lo fa con una prova recitativa non “monstre”, ma solida e funzionale al film. All’apice del suo splendore, buca lo schermo e affascina lo spettatore con i suoi occhi blu e la sua bellezza “naturale”, mentre il suo tempo sta per scadere. Le dinamiche dietro la maledizione nascondono una metafora non troppo velata della depressione post parto, elemento che mi incuriosisce dell’opera, ma che “scompare” oscurato da elementi iconici che hanno colpito maggiormente il pubblico, come la maledizione dei 7 giorni che ricorda le catene di sant’Antonio e le leggende metropolitane, la bambina “demoniaca” che è un stereotipo che attrae sempre molto nell’horror e il surrealista e ipnotico video maledetto contenuto nella VHS. Inoltre, il geniale e cinico escamotage nel finale che Rachel usa per togliersi “d’impiccio” ha sicuramente appagato il pubblico che difficilmente trova buoni finali in questo genere di pellicole.
The Ring funziona bene anche oggi e può soddisfare gli horrorofili amanti delle “ghost story” che vogliono riscoprire un cult horror. Inquieta, intrattiene e crea immagini e personaggi affascinanti che possono colpire anche il pubblico odierno. L’edizione blu-ray di Plaion si vede a dir poco divinamente, ed è davvero un bell’oggetto per collezionisti che, come unico difetto, ha l’assenza di contenuti extra.
Titolo: The Ring
Titolo: The Ring
Regia: Gore Verbinski
Attori: Naomi Watts, Martin Henderson, David Dorfman, Brian Cox, Jane Alexander
Paese: Stati Uniti
Anno: 2002
Genere: Horror, Thriller
Durata: 115 minuti