Recensione della sesta puntata di The Walking Dead 8: il Re, la vedova e Rick.
Si iniziano a tirare le somme, ma principalmente le perdite della prima parte del piano, tutto liscio o quasi per il gruppo di Rick, uguale per il gruppo di Hilltop capitanato da Maggie, malissimo il Regno anche se hanno vinto, sono quasi tutti morti.
La sesta puntata di The Walking Dead 8 mostra il post-battaglia nelle varie comunità, aspettando di ritornare al Santuario per farla finita definitivamente. Re Ezekiel è logorato dai sensi di colpa e distrutto per la perdita della sua tigre Shiva, tutta la favola del Regno si è sgretolata come un castello di sabbia. Fortunatamente per lui ha Carol vicino e non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
La vedova, ossia Maggie è una donna forte e un ottimo leader per la comunità di Hilltop. Pronta a prendere anche decisioni scomode, come tenere prigionieri i Salvatori superstiti e giustamente di rinchiudere anche Gregory (per la gioia di tutti), il personaggio più odioso della serie, a mio avviso.
Chi mi incuriosisce più di tutti è Rick, mi domando quale sia il suo piano e perché tornare da quel gruppo di sudici traditori? Spero proprio che l’accordo sia solo una tattica e che li facciano fuori tutti, fatto sta, che ora è stato catturato (avevo visto giusto nel trailer dell’ottava stagione, quando vidi un uomo nudo chiuso in un container). Considerando che nessuno, per il momento, sta andando là per salvarlo. Come ne uscirà fuori Rick? Vedremo.
Il nuovo personaggio ha finalmente un nome, si chiama Siddiq e presto si unirà ai nostri, salvato da Carl che si conferma sempre più il miglior leader per il futuro, è cresciuto durante l’apocalisse e ne ha viste di tutti i colori già in tenera età, ora che è un ragazzo capisce subito se una persona è buona o cattiva ed è sempre pronto ad aiutare il prossimo.
Ci incontreremo al Santuario tra poco giorni per farla finita… forse!