Recensione della sedicesima puntata di The Walking Dead 8: Ira.
Siamo giunti alla fine, ad una resa dei conti con tante sfaccettature, un mix di redenzione e misericordia che restituisce i valori e le proprie personalità ai protagonisti della serie.
Sembrava un punto di non ritorno, dove Rick e gli altri si erano ormai persi, ma quest’ultima puntata ci ha smentiti per l’ennesima volta.
Forse non era ciò che ci aspettavamo, forse avremmo voluto vedere il grande villain con la testa spaccata, forse toccava proprio a Rick il compito di impugnare Lucille e fracassagliela, ma non è andata così.
Negan se la cava ancora una volta, anche se lo aspetta un futuro dietro le sbarre, dove sarà costretto a vedere il nuovo mondo di Rick. Eh sì, perché questo è stato l’atto “magnanimo” che onora la memoria di Carl, Rick ha risparmiato la vita ai Salvatori, ma ha posto fine al loro modo di vivere per dargli una possibilità di coesistenza pacifica.
Com’era accaduto in precedenza, ai tempi della prigione, Rick ha dimostrato che c’è un altro modo di fare le cose, si può crescere insieme aiutandosi l’un l’altro.
Morgan dice a Rick: “Siamo peggio di com’eravamo”, ma con un gesto di clemenza Rick lo smentisce, sorprendendo tutti.
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Finalmente abbiamo assistito alla redenzione del tanto odiato Eugene, che fino alla fine sembrava totalmente schierato con Negan, ma che poi probabilmente ha ricordato tutto ciò che è stato fatto per lui ed ha cambiato sponda. Con una sola mossa il dottor Cervellone, ha disarmato tutti i Salvatori consegnando una facile vittoria in mano ai nostri.
Quindi tutto si è concluso in un grande cuore rosa? Assolutamente no, non siamo mica ne La casa nella prateria. Maggie non ha preso per niente bene che Rick abbia risparmiato la vita a chi ha sfondato la testa del marito, che intenzioni ha per il futuro la battagliera vedova?
Maggie ha dimenticato la frase del padre Hershel: “il perdono richiede più forza della rabbia” e non credo che mollerà facilmente, vuole Negan morto e non è la sola.
Cosa ci aspetta nella nona stagione? Ci toccherà aspettare, ma non vedo l’ora di vederli all’opera contro quella mandria spropositata di vaganti alle porte.
Ci risentiamo ad ottobre Walkers… restate vivi!