Fra horror e azione, Red State è la prima e non banale incursione di Kevin Smith nel genere horror.
Kevin Smith è un regista americano, diventato celebre grazie alle sue commedie graffianti e mai scontate fra le quali spicca l’ormai iconico Clerks (1994), opera prima dissacrante e a tratti geniale.
Nonostante una fama consolidata, soprattutto nell’ambiente underground, come autore di brillanti film comici, nel 2011 Smith decise di dare una svolta alla sua carriera, inaugurando una fase (che continua tuttora) volta all’esplorazione di nuovi linguaggi filmici, partendo dall’horror-action di questo Red State (ancora inedito in Italia e a breve disponibile per merito della Midnight Factory) e proseguita con lavori come Tusk (2014), primo capitolo di una trilogia in produzione fra orrore e grottesco.
Come detto, il cambio di rotta è avvenuto grazie a Red State, film rivelazione non solo perché realizzato da un autore cosi distante dal mondo del fantastico, ma anche e soprattutto per la qualità del prodotto stesso, valore che è facile evincere dal trailer allegato a fine articolo.
La storia parla di tre giovani ragazzi che, attirati da un annuncio online a sfondo erotico, cadono nella trappola di una setta di fanatici religiosi che vuole estirpare dal mondo il peccato. Per i tre inizierà un calvario che coinvolgerà anche le forze armate.
Fra la sinossi e il trailer è possibile notare la bravura di Smith nel gestire due registri narrativi diametralmente opposti: una prima parte prettamente horror, con la classica setta di folli che rapisce degli sprovveduti adolescenti per sacrificarli in onore di Dio, e la seconda incentrata sullo scontro a fuoco fra i religiosi e la polizia, in un duello degno dei migliori action-movie diretto dall’autore con incredibile maestria.
Questo netto stravolgimento di stile non infastidisce, ed anzi dal trailer appare come la più naturale delle conseguenze. La storia sembra costruita in modo impeccabile, e i due blocchi narrativi sono legati fra loro dalla follia del predicatore Abin Cooper, interpretato dal magnifico e compianto Michael Parks, scomparso di recente (9 maggio 2017) e qui ad una delle migliori prove della carriera.
Altro aspetto che è possibile notare dal filmato è la cura dei dialoghi: allucinati e folli quando è Cooper a parlare, sboccati e irriverenti – in pieno stile Smith – quando la scena è incentrata sulle forza dell’ordine. La caratterizzazione dei personaggi appare funzionale ed efficace, grazie anche ai grandi nomi presenti nel cast: a Parks, già citato e vero mattatore della pellicola, vanno aggiunti un sorprendente John Goodman che si reinventa in una produzione lontana dai grandi lidi hollywoodiani e la premio Oscar (nel 2011 per The Fighter) Melissa Leo, attrice d’esperienza e carisma. Non male anche il lavoro svolto dai giovani protagonisti.
Dunque, in attesa dell’uscita ufficiale in home video grazie alla Midnight Factory, non resta che goderci il trailer di Red State, il film che ha iniziato all’horror il principe delle commedie indie Kevin Smith.