L’antologia horror estrema sulla vorarefilia. La recensione di Vore Gore
Vore Gore è un film horror estremo antologico del 2021 diretto da Mikel Balerdi, White Gardenia, Poison Rogue, Lorenzo Zanoni, Irene Baruffetti, Emanuele Marchetto, Dario Almerighi, Patrick Fortin e Domiziano Cristopharo (Blue sunset, Doll Syndrome, eROTik, Nightmare Symphony, The Obsessed) . Distribuito da TetroVideo in edizione limitata di 500 copie formato digipack.
Da un’idea di Domiziano Cristopharo nasce il progetto Vore Gore, un’antologia con 9 cortometraggi dedicati alla vorarefilia, un disturbo sessuale che si basa sul piacere e il desiderio di essere divorati vivi, digeriti o di voler mangiare qualcun altro o osservare altre persone compiere questo atto masochistico.
Nel progetto troviamo lo stesso Domiziano Cristopharo, Emanuele Marchetto, Lorenzo Zanoni e White Gardenia, che avevano già partecipato alla realizzazione film estremo XXX: Dark Web. Troveremo anche Poison Rouge, regista e performer italiana conosciuta per aver diretto American Guinea Pig: Sacrifice, Mikel Balerdi regista di Larva Mental e performer di body art estrema, il regista canadese Patrick Fortin (Carnival of Gore), il regista italiano Dario Almerighi (episodio“Anger” in 7 Sins) e l’attrice Irene Baruffetti (Nightmare Symphony), che qui fa il suo esordio alla regia.
L’inquietante tema trattato da Vore Gore ci riporta alla memoria il caso di Armin Meiwes, un cannibale che attraverso internet cercò una persona che si volesse far mangiare in modo consensuale. La vicenda andò esattamente come i due se la immaginarono nei loro “sogni”, ovvero Armin alla fine mangiò Bernd Jürgen Brandes, ma prima i due banchettarono con il pene di Bernd cucinato alla fiamma con sale, pepe, aglio e olio in un tegamino, e gli avanzi ai cani (non sto scherzando).
È una bocca fluttuante sensuale e glitterata, che giustamente ci introduce nell’opera, e che collega tramite un intro ognuno dei 9 cortometraggi che la compongono. Perché in questa parafilia la bocca, ma anche l’ano, la vagina, quindi ciò che può inglobare, inghiottire o accogliere in sè un altro essere o una parte del corpo, sembra rappresentare il concetto gravidanza e/o parto invertito. Un desiderio estremizzato di tornare ad uno stato embrionale, di pre-nascita? Forse sì, o forse ci sono altre molteplici chiavi di lettura dietro a questo impulso.
I 9 cortometraggi di Vore Gore che provano ad esplorare i significati della vorarefilia sono: Mouth di Mikel Balerdi, Sweet as Honey di Emanuele Marchetto, Finger Licking Good” di Lorenzo Zanoni, Please, not in My Mouth di Poison Rouge, Italian Ladies Do It Better di Irene Baruffetti, Infernal Gluttony 2 di Patrick Fortin, Yummy Fur dei White Gardenia (Daniel Valient e Cherokee Nevin), Stretching di Domiziano Cristopharo e The Egg di Dario Almerighi.
In questi racconti, veramente molto estremi, vedremo le singole peculiarità dei registi e anche la loro individuale esperienza. All’interno di queste opere con grande fatica per chi non è avvezzo all’horror estremo, vedremo persone amputarsi ed evirarsi, divorare e divorarsi. Ogni regista svilupperà una propria visione di questa parafilia, e se in alcuni casi vedremo effetti gore iper-realistici, in altri non verrà versata una goccia di sangue, e in un corto vedremo addirittura una performer amputare parte dei propri genitali per ingoiarli di fronte alla telecamera. Una performance che a mio giudizio appare assolutamente reale e priva di effetti speciali, anche se non ne ho la certezza assoluta. Sicuramente è stata una delle cose più difficili a cui assistere.
Non voglio dare un giudizio ad ogni singolo episodio del film, però vorrei esprimere la mia ammirazione per il coraggio dell’intera opera nell’affrontare psicologicamente e artisticamente un argomento così taboo. Tutto ciò che offende la morale di solito viene boicottato, censurato e criminalizzato, figuriamoci una deviazione sessuale come la vorarefilia. Il cinema può e deve essere oltre che un mezzo di intrattenimento, anche uno strumento di autocoscienza e di psicoanalisi per la società nella quale viviamo, ed è per questo che vanno raccontate tutte le sfumature che contribuiscono a disegnare l’identità dell’individuo, anche quelle che ci terrorizzano o che vorremmo non esistessero.
In un’epoca come la nostra, nella quale un film come M – Il mostro di Düsseldorf verrebbe censurato, e le sovrane leggi dei social bandiscono immagini di peni, vagine e capezzoli come fossero le più diaboliche rappresentazioni del male, Vore Gore sorpassa sfrontatamente i limiti della “decenza”, e come un’opera d’arte libera e indipendente ci mostra una parte di umanità che molti non vogliono ammettere che esista, e lo fa “raggirando il sistema” entrando nelle nostre case con l’accattivante estetica dell’idolo più venerato dagli uomini di questo secolo: il prodotto.
Titolo: Vore Gore
Titolo originale: Vore Gore
Regia: Mikel Balerdi, White Gardenia, Poison Rogue, Lorenzo Zanoni, Irene Baruffetti, Emanuele Marchetto, Dario Almerighi, Patrick Fortin, Domiziano Cristopharo
Attori: Irene Baruffetti, Lorenzo Fedele, Cher Nevin, Steve Swadda, Gabriele Zanoni
Paese: UK
Anno: 2021
Genere: Horror estremo
Durata : 93 minuti