L’horror sui segreti della coppia con Kevin Bacon e Amanda Seyfried. La recensione di You Should Have Left
Con You Should Have Left la coppia Bacon/Koepp, riformata dal lungimirante produttore Jason Blum, non delude. Il film in un certo senso si muove sullo stesso piano del loro precedente lavoro insieme, Echi mortali del 1999 e non sfigura.
David Koepp è un grande sceneggiatore. Uno di quelli superpagati e sempre sulla cresta. Se guardate il suo curriculum ci trovate parecchi dei più importanti blockbuster degli ultimi anni: Jurassic Park, Spider-Man, il capitolo più recente di Indiana Jones, Angeli e demoni e via così. Come regista non vanta un trascorso così altisonante. Il suo ultimo lungometraggio risale a cinque anni fa, si intitola Mortdecai, è con Johnny Depp ed è stato un fiasco di critica e di pubblico. Senza dubbio il contesto metafisico gli fa bene, sono proprio i titoli che hanno a che fare con fantasmi e segreti nascosti a permettergli di dare il meglio alla regia.
Ma vediamo di cosa tratta nello specifico You Should Have Left. Theo Conroy sembra un uomo felice. I soldi non gli mancano e fisicamente ha l’aspetto di un maturo ma ancora atletico Kevin Bacon. Sua moglie Susanna fa l’attrice, è giovane e discretamente attraente. È papà di una meravigliosa bambina di nome Ella. Vero, di notte dorme male a causa di certi brutti incubi, ma chi non ne ha? Lui ascolta in cuffia un tutorial per gestire lo stress dal mondo onirico e nel mentre si gode il sole e il relax a bordo piscina della sua villa.
In verità non è solo una questione di brutti sogni. Theo non è più un ragazzo e la vita coniugale con un’attrice in ascesa e una bimba di sei anni è dispendiosa. La società non fa che ricordargli quanto lui sia fuori tempo per certe cose. Si presenta sul set e gli domandano se è il papà di Susanna. Inoltre poche storie, sentire la tua donna che geme in una scena molto spinta, per quanto sia recitazione e si tratti di lavoro, rende le cose molto difficili.
Se dobbiamo basarci sull’età degli attori per fare il calcolo approssimativo di quella che hanno i personaggi, Kevin Bacon ha 62 anni e Amanda Seyfried ne ha 35. Il mondo non ha torto a ricordare a Theo che forse avrebbe dovuto evitare di rifarsi una famiglia quando sarebbe stata ora di essere nonno e non padre e marito, ma le difficoltà non sembrano legate a questo. C’è dell’altro, molto altro che il mondo rinfaccia a Theo. Sta pesando parecchio sull’intera famigliola, quindi meglio staccare per un po’ e trasferirsi in una gran villa in campagna, nella vecchia Europa, precisamente il Galles. Lì si recupera su tutto, i nervi, le incomprensioni, le paure e le speranze di un avvenire fin troppo intasato di pensieri, sogni orrendi e rodimenti dell’anima.
Ovviamente siamo in un horror e non possiamo guardare con tranquillità la gigantesca villa dal design moderno che si staglia verso l’orizzonte bucolico. La casa però ha tutto tranne che l’aspetto di una vecchia magione tenebrosa e piena di segreti. Le stanze sono sobrie, larghe e luminose, i corridoi asettici e rassicuranti come quelli di una figliale bancaria. Non è facile immaginare fantasmi in un contesto domestico così nuovo e sobrio. Di notte i corridoi si allungano e le stanze sembrano un po’ meno ampie ma si sa che il buio trasforma la percezione del reale, quindi tutto ok.
Nella casa però le cose strane riguardano anche il tempo. Può succedere per esempio di fare il giro a spegnere tutte le luci alle 10:35 di sera e tornare a letto che sono le tre passate. Dai, però capita a tutti di perdere la strada della camera da letto, dopo cenato. Che altro ancora? Ah sì, la bimba dice di aver visto un’ombra sul muro ma con questo? Tutti i bimbi vedono uomini neri in giro. È piccola, impressionabile.
Gli incubi di Theo sono sempre lì, anche in Galles. Appena chiude gli occhi arrivano. Se vogliamo sono un tantino più impressionanti e persino un po’ dolorosi. Riguardano qualcosa accaduto nel suo passato. Insomma, che sarà successo mai? Perché la gente in giro lo riconosce? Persino in Galles, in quel posto sperduto lui ha paura che accada.
Koepp cita alla grande sia Shining che un altro film kinghiano: Secret Window, diretto proprio da lui nel 2004. Ovviamente, quando si parla di case infestate, lo stesso re di Bangor mandava a memoria Shirley Jackson.
Più delle ombre che tornano dal passato, il personaggio di Theo dovrà vedersela con quelle che addensano il suo futuro. Ha una figlia stupenda e dolcissima, però sente di non essere abbastanza forte e in salute da proteggerla ancora a lungo. Ama una donna ma deve riconoscere che il tempo non è dalla parte di entrambi in eguale maniera. Inoltre non sono i sogni a nutrire l’avvenire, ma i rimorsi e i dubbi e quello è veleno che rende le giunture ancora più precarie e i tessuti sempre meno idratati.
Should Have Left ci dice che un’abitazione stregata non sempre infligge fantasmi malevoli a un pubblico innocente ma che può essere sgombra e innocua finché non siamo noi a riempirla con i nostri demoni e spettri personali, orde di mostri grandi così, che ci tiriamo dietro e da cui siamo perennemente in fuga. Certe case rispetto ad altre sono amplificatori geniali del nostro più intimo inferno.
Titolo: You Should Have Left
Titolo originale: You Should Have Left
Regia: David Koepp
Attori: Kevin Bacon, Amanda Seyfried, Avery Tiiu Essex
Genere: Horror
Durata: 93 minuti
Anno: 2020
Paese: USA