Uno spaventoso amico immaginario. La recensione di Z: vuole giocare
Z: vuole giocare (Z: Want Play) è un film del 2019 diretto Brandon Christensen, qui alla sua seconda regia dopo aver diretto l’horror Still/Born, del 2017. Nel cast troviamo Keegan Connor Tracy, attrice che abbiamo visto in molte serie tv e due film di Dead Rising, Sean Rogerson e il giovane Jett Klyne, già visto nell’horror The Boy. Il film che trovate in home video nei formati DVD e blu-ray, fa parte di quelle “chicche” che mai sarebbero arrivate nelle nostre sale, come Play or Die o Baba Yaga, e che possiamo fruire comodamente da casa grazie a Midnight Factory.
Elizabeth è la mamma molto premurosa di Joshua, un bambino di otto anni apparentemente normale, che parla e gioca molto spesso con Z, il suo amico immaginario. Kevin, il padre, non è preoccupato da questa fantasiosa amicizia, ma la madre invece è sempre in apprensione, perché la presenza di Z si fa sempre più soffocante e oppressiva. Portare il bambino da uno psichiatra non risolverà il problema, perché nella mente di Elizabeth comincia ad insinuarsi il dubbio che questo amico apparentemente immaginario sia in realtà più che reale.
Ebbene sì: ci troviamo di nuovo a parlare di un film horror che vede al centro della vicenda una famiglia, una casa e un “uomo nero”. Non si spiega infatti come mai anche Brandon Christensen abbia deciso di raccontare la sua storia usando un inflazionatissimo archetipo come quello della famigliola che lotta contro una presenza malefica che la perseguita, ma l’ha fatto e, nonostante tutto, il risultato è più che discreto. Non possiamo sapere quanto di questo merito vada attribuito a Colin Minihan, co-sceneggiatore di Z: ha dimostrato di avere stoffa da vendere scrivendo e dirigendo l’amabile Deserto Rosso Sangue, sempre uscito con Midnight Factory. Sta di fatto che la pellicola, caso più unico che raro, è riuscita a farmi drizzare i peli dalla paura.
La bellezza e caratura di un film è materia misurabile frame by frame, e può diventare una guerra di opinioni, ma la paura che questa genera è del tutto soggettiva e inopinabile, quindi ciò che spaventa me, potrebbe non fare alcun effetto ad un altro spettatore, e viceversa. Se dovessi provare a spiegare come mai possa accadermi una cosa del genere con un film oggettivamente non spaventoso, potrei dire solo che un insieme di elementi positivi è riuscito a coinvolgermi, tra questi: la fotografia granitica e perfetta di Bradley Stuckel, che è riuscita a creare un’atmosfera realistica e coinvolgente, e l’ottima prova recitativa di Keegan Connor Tracy, che con il suo sguardo “instabile” è riuscita a passarmi quell’inquietudine ed ansia che nel film è l’elemento cardine che ci mantiene in sospensione fino alla fine sull’effettiva esistenza del “mostro”.
Convincente anche il resto del cast, in particolar modo il giovanissimo Jett Klyne che interpreta il figlio e il navigato Stephen McHattie (già visto in Come to Daddy) nei panni dello psichiatra. Psichiatra che, anche se poco presente nella pellicola, mette l’accento sullo stato mentale del bambino, ma soprattutto della madre, rendendo l’intera narrazione nient’altro che una disperata lotta per la sanità mentale della protagonista, che fortunatamente per il film è la madre e non il bambino, e in questo ritroviamo una piccola analogia con Babadook.
Che il mostro esista o meno, non è l’unico interrogativo della pellicola: infatti ci chiederemo come mai si continui, in questo genere di film a far uso di una CGI tanto scadente quanto inutile. Come ampiamente anticipato l’opera di Christensen, sa spaventare il suo pubblico, quindi mostrare la creatura risulta superfluo e controproducente, anche se questo accade solo brevissimi attimi sparsi qua e là, nei quali vediamo il faccione artificioso di Z far crollare malamente la sospensione dell’incredulità.
In conclusione Z: vuole giocare è un film che decide di partire sfavorito, proponendo il solito menù della “unlucky family”. nonostante ciò, grazie ad un’ottima resa tecnica e alla prova degli attori, coinvolge e spaventa lo spettatore, spostando la storia su qualcosa di più profondo e drammatico come la malattia mentale, invece della solita presenza maligna che non ha niente di meglio da fare che tormentare adorabili famiglie.
Titolo: Z: vuole giocare
Titolo originale: Z
Regia: Brandon Christensen
Attori: Keegan Connor Tracy, Sean Rogerson, Jett Klyne, Sara Canning, Stephen McHattie, Chandra West, Ali Webb
Paese: USA
Anno: 2019
Genere: Horror
Durata : 83 minuti